Una gioia per i curiosi, un piacere per chi, come Mario Martone, di cinema si alimenta. Il ricordo di quando andavamo tutti, ma proprio tutti, al cinema.

La vicenda professionale di Delle Piane è lunga e complessa ma rimane sullo sfondo in quello che Avati definisce un «diario d’amore».

Un vero e proprio lavoro di «archeologia cinematografica», mettere insieme brandelli sparsi del circuito partenopeo dal 1986 ad oggi.